Pioveva su Roma
affinché le mille fontane dell'oblio
non smettessero di scaturire
zampilli di chiara smemoratezza
che saziassero la sete
del mio ricordo malinconico,
ogni volta più arido e deluso.
Stavo lì, sotto il rovescio,
col volto bagnato
da infinite gocce di nostalgia
e senza nessuna voglia di asciugarmi
con pezzi di evocazioni.
Pensavo che quello che sentiva
era una pena col ombrello perso
in qualunque luogo
in cui tu ed io avessimo passeggiato
dopo dissiparsi le nuvole
della nera reminiscenza
che copriva il sole o la luna
del presente che non deve saltare
le pozzanghere dimenticate.
No hay comentarios:
Publicar un comentario